Recentemente la Corte Costituzionale ha sancito l’illegittimità della normativa IMU nella parte in cui limita l’esenzione/agevolazioni previste per l’abitazione principale al solo immobile in cui il proprietario e il suo nucleo familiare risiedono e dimorano abitualmente, disponendo attualmente che, nel caso in cui i coniugi risiedono e dimorano abitualmente in immobili diversi (ad esempio, per motivi di lavoro), gli stessi devono scegliere per quale immobile fruire dell’esenzione / agevolazioni previste per l’abitazione
principale. Secondo i Giudici, infatti, va data rilevanza alla residenza e dimora abituale del solo possessore dell’immobile e non anche a quelle del relativo nucleo familiare, in considerazione del fatto che tale ulteriore “requisito” comporta un trattamento fiscale diverso a parità di situazione oggettivamente considerata e risulta penalizzante per i proprietari che formalizzano il proprio rapporto (matrimonio/unione civile) rispetto a coloro che non lo fanno. Quanto sopra comporta la possibilità di richiesta di rimborso per l’IMU versata dai coniugi per l’immobile di propria residenza e dimora abituale per il quale, in applicazione sia della normativa vigente sia di quella applicabile fino al 2019, non è stata applicata l’esenzione / aliquota ridotta e detrazione prevista per l’abitazione principale.
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